Scoop dal Vaticano, ma questa volta “politically correct”

cardinaliHo fatto e faccio il giornalista da una intera vita e quando vedo “sparato” sulla copertina di Panorama (preannunciato da un tweet segnalato sul mio sito) il titolo “Sabotaggio in Vaticano“, non posso fare altro che andare in edicola ed acquistare il settimanale della Mondadori, diretto da Giorgio Mulè.

Detto fatto. Naturalmente mi aspettavo almeno un scoop, una notizia nuova; insomma qualcosa che illuminasse qualche retroscena sino ad ora rimasto nell’ombra e di enorme gravità tanto da far parlare di “sabotaggio”. Ma non la faccio lunga anche perché l’argomento, come si vedrà, non lo merita.

Alla veste e al tono dell’inchiesta, infatti, non corrisponde altro che una “impressione” (accompagnata da un non innocente “purtroppo”), perché il giornalista, anche se si diverte un po’ a sbertucciare qualche nome più o meno illustre di porporato, sa di non avere in mano alcuna prova di quello scenario che adombra, dandolo per certo, al di là della sua interpretazione delle notizie degli ultimi tempi ed universalmente note. Ripeto l’inchiesta non merita altre parole, se non, ovviamente, la constatazione di come si sia ridotta l’informazione dal Vaticano la quale – così pare – poco si cura dei fatti e molto di più delle voci fatte circolare anonimamente a destra e a sinistra sulla figura del Papa. Ma il giornalismo cosa e dove è? Eppure a qualcuno farà comodo così.

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