Il voto disgiunto per dire no alla Bonino

no tu no!Per ora la Polverini è fuori. Così i titoli di oggi. Lavoriamo, dunque, sull’ipotesi  di questa esclusione e veniamo al poblema del Pd. Di fatto la Bonino corre da sola: ed è, appunto, il “nostro” caso di studio.

Per l’elettorato c’è questa alternativa: arrendersi all’idea plebiscitaria (del tipo “premio alla carriera” alla Bonino), oppure non arrendersi e continuare a dare contenuto politico alle circostanze che in questo caso, oltretutto, sono favorevolissime.

In che modo? Ottimizzando il voto disgiunto il quale consente di votare una lista (il Pd) e un candidato-presidente non collegato a quella; ad esempio: Michele Baldi candidato del Movimento per Roma e per il Lazio, il quale, neppure con il nstro voto avrebbe possibilità di riuscita.

L’obbiettivo, politicamente rilevante, è fare avere più voti alla lista del Pd, che non alla Bonino la cui elezione, correndo praticamente da sola, è certa. Ma in democrazia il numero dei voti conta sempre e visto che i nostri non le servono, giustamente non glieli diamo.

Con un dubbio: andranno i “nostri” cattolici più o meno democratici, ancora una volta, in aiuto ai vincitori? Avranno il coraggio almeno di azzopare l’anatra che, purtroppo, ormai nel Lazio siamo costretti a sorbirci?

Sarebbe interessante poi sapere cosa diranno in proposito i tanti cattolici che hanno chiamato la Bonino “la migliotre candidata possibile”. Le sorprese – si sa – non finiscono mai.

3 commenti

  1. Io caro Pio scommetto invece che la giunta Bonino ( comunque ancora non certa al 100%) avrà vita breve! Se “la radicale” ha intenzione di governare il Lazio con tutta la sua biografia, con Pannella alle spalle e con tutta la sua storica cultura politica (bioetica, liberismo, libertarismo, diritti civili, antipartitismo, gandismo ideologico ) ebbene io credo che entro marzo 2011 andremo di nuovo al voto ! La scommessa ( naturalmente non quella di Blaise Pascal !!!) è aperta. Ciao e vai avanti ! Nino

    • Non credo.Il potere è un virus pervasivo e non si lascia facilmente. E poi, scusami, se il potere alla Bonino fa tanto schifo, aiutiamola a non prenderlo……

  2. La fede in Dio è un percorso spirituale che porta l’individuo ad avvicinarsi a Lui quanto più possibile, all’interno di un “contesto religioso” in cui egli si identifica. Ma rimane pur sempre un discorso di spiritualità che dovrebbe rimanere autonoma e indipendente dal discorso politico. Secondo il mio modestissimo parere la mancanza di autonomia spirituale è il tallone di Achille dei cattolici italiani che continuano a confondere democrazia e cattolicesimo, senza trovare una giusta collocazione politica.
    Ciao, Viviana


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